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Come annunciato mi sono iscritto al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito. Sono 33 anni che lo faccio, dal lontano 1986. Non si tratta di una iscrizione a sostegno di una mozione che non ho condiviso per nulla e non lo faccio solo per arrivare a 3001 anche in questo 2018. Si tratta piuttosto di un ulteriore investimento nella mia storia radicale che è mia e nostra, malgrado chi oggi guida questa organizzazione abbia deciso cosa e chi può essere definito radicale e cosa no, pannelliano o no. Ho sempre diffidato dei maestri che indicano cosa è giusto o sbagliato e mi è sempre piaciuto stare nell’elenco dei cattivi piuttusto che in quello dei bravi quando qualcuno compila classifiche di questo tenore.
Mi impegnerò fin d’ora a trovare i modi per costruire un congresso transnazionale partecipato che possa essere luogo di scontro franco e leale. Cosa rara ultimamente.
Sbaglia chi in Radicali Italiani rinuncia a questa battaglia.
Io proverò a farla.