Nell’Assemblea ordinaria dei Soci nella quale l’Amministratore unico Igor Boni è stato confermato per un ulteriore anno alla guida dell’IPLA SpA, è stato approvato il bilancio 2016 che chiude con un attivo di circa 10.200 €. Durante l’incontro sono stati illustrati gli obiettivi raggiunti durante l’anno passato e le prospettive e criticità per l’anno in corso.
Nella “Relazione sul governo societario” presentata ai Soci, come previsto dalla recente riforma Madia, sono stati descritti gli strumenti adottati finalizzati al contenimento dei rischi di crisi aziendale. In particolare è stato illustrato il sistema di contabilità industriale adottato che consente di monitorare i conti mensilmente con tutti gli avanzamenti dei progetti, il Codice di comportamento dei dipendenti e il Piano triennale 2016-2018 anticorruzione e sulla trasparenza che riducono i rischi corruttivi e definiscono i comportamenti virtuosi da seguire, il sistema di accesso agli atti per tutti i cittadini nonché la sezione “Società trasparente” del sito istituzionale dell’Istituto e il nuovo Manuale di procedure interne che, anche per gli acquisti sottosoglia, impone la verifica sul mercato dell’offerta migliore e definisce tutti i livelli di responsabilità nella procedura da adottare.
(Uno scatto dell’incontro all’Ipla tra l’Assessore della Regione Piemonte Alberto Valmaggia, l’Amministratore Unico dell’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario (ex Veneto Agricoltura), l’Ing. Alberto Negro e il Dott. Giustino Mezzalira (Direttore Sezione Ricerca e Gestioni Agroforestali) con i quali abbiamo parlato di politiche forestali interregionali, nazionali ed europee e di possibilità di collaborazione tra le nostre strutture)
Dichiarazione di Igor Boni, Amministratore Unico dell’IPLA
“Il 2016 chiude in attivo ed è una buona notizia che non era scontata. Si tratta del quarto anno consecutivo nel quale l’IPLA è di nuovo in carreggiata rispetto ai conti, dopo le gravissime difficoltà di bilancio del 2011 e 2012 e la cassa integrazione in deroga che per 15 mesi – nel 2013 e 2014 – ha colpito tutti i dipendenti. Prosegue un percorso virtuoso che abbiamo intrapreso dal 2014, che dimostra che è possibile gestire una Società partecipata in modo trasparente ed efficiente, lasciando fuori dalla porta clientele, favori, rimborsi gonfiati e tutto quanto ha contribuito a fare di alcune partecipate un problema da risolvere più che una risorsa. L’urgenza attuale è individuare un nuovo progetto di riforma strutturale da realizzare, per dare stabilità a una situazione ancora precaria ed è su questo che vogliamo lavorare in questa annualità, oltre che sull’ampliamento delle nostre commesse che possono dare sostegno concreto alla Regione nei tanti ambiti di studio e ricerca che seguiamo. Permangono le difficoltà legate ad un capitale sociale troppo esiguo e ad una burocrazia che tende ad aumentare inserendo nuovi lacci e nuovi ostacoli, piuttosto che ridursi e migliorare la dinamicità che sarebbe necessaria”.