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La Commissione Europea ha accusato formalmente Gazprom di «abuso di posizione dominante» per le sue pratiche commerciali nell’Europa centrale e orientale, con cui ha attuato una «politica dei prezzi sleale» e ha «ostacolato la concorrenza transfrontaliera» creando «barriere artificiali». L’azienda ha 12 settimane di tempo per rispondere ai rilievi dell’Antitrust europeo in quella che è la più importante procedura mai aperta nei confronti di una compagnia controllata da uno Stato.
Dichiarazione di Giulio Manfredi e Igor Boni (Segretario e Presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta):
“Sono più di 10 anni che denunciamo con ogni mezzo l’azione espansiva e scorretta di Gazprom che attua una politica dei prezzi nella quale si differenzia nettamente il costo a metro cubo in base al livello di amicizia con la Russia. Più volte abbiamo assistito a repentini innalzamenti del costo del gas in presenza di governi meno vicini a Mosca. Finalmente oggi anche la Commissione apre gli occhi e supera l’inerzia di questi anni denunciando apertamente il problema. La politica estera di stampo espansivo e violento di Mosca è fatta da anni con l’arma del ricatto energetico di Gazprom. Alexey Miller, che guida il gruppo, quando invita a considerare la peculiarità della situazione di Gazprom definendola ‘entità di affari controllata dal Governo’ non si rende evidentemente conto che questa affermazione risulta essere un’aggravante più che un’attenuante”.