Albanian opposition leading in early vote counts
(il leader albanese Edi Rama)

Le vicende di queste ultime ore della Grecia – e più in generale tutte le vicende europee di questi anni – mostrano un gigante economico tutto concentrato a guardarsi l’ombelico; come se non vi fosse nulla di più importante dei conti.
Intendiamoci: il rigore dei conti e il rispetto dei patti è qualcosa di fondamentale e ineluttabile ma non può rappresentare l’unica urgenza per ciascuno degli Stati e dei cittadini europei. Manca l’ambizione di crescere e di costruire una storia di pace e di convivenza che avevano Altiero Spinelli e gli estensori del Manifesto di Ventotene. Manca un’Europa politica che sappia rispondere con convinzione alle vergognose mire espansionistiche e violente della Russia. Manca un’Europa che sappia parlare con una sola voce nei disastri umanitari, civili e politici della Siria e della Libia. Manca un’Europa che sappia convintamente rispondere alle nuove e vecchi derive antisemite. Manca in sostanza l’Europa!
Se si ascoltano le dichiarazioni di tutti i Leader europei, che si chiamino Hollande, Renzi, Merkel, Rajoy, Tsipras, Cameron o Juncker si capisce senza ombra di dubbio che per nessuno di costoro è davvero una priorità la costruzione degli Stati Uniti d’Europa, con una politica estera e di difesa comune (e quanto ne avremmo bisogno in questo momento!!), una politica sull’immigrazione, una politica fiscale, una politica di sviluppo.
Ciascuno vuole, alla fine, mantenere un pericoloso equilibrio che vede la necessità di trovare un accordo all’unanimità di decine di Stati per fare passi avanti e per prendere decisioni. A nessuno tutto questo può sembrare ragionevole; non esiste assemblea, dal condominio al Parlamento che richieda l’accordo di tutti.
E’ un sistema malato che sta portando alla implosione, che spesso significa esplosione di conflitti con tutto il corollario di morte e distruzione che comportano. I segni li si vedono evidenti all’interno di ogni Stato nazionale dove si alimentano particolarismi, nazionalismi e odio.
Eppure in questo sfondo di scarsa lungimiranza e di poco coraggio c’è una voce dissonante che rappresenta una vera alternativa, una luce da sostenere e alimentare. Questa voce fuori dal coro è quella del premier albanese Edi Rama che dal suo Paese – e più recentemente dall’Italia – ha indicato l’unica via percorribile per uscire dalla crisi (che non è solo economica ma è soprattutto politica). La via degli Stati Uniti d’Europa, quella della integrazione in un unico stato federale europeo degli attuali Stati nazionali. L’unica risposta alla forza centrifuga che spinge alla dissoluzione e alla distruzione è quella di mettere insieme realtà differenti.
Ad ogni livello, dalle aziende alle associazioni, si parla della necessità di “fare sistema”; ora, pur se con ritardo, lo dobbiamo fare con i nostri inutili e pericolosi Stati nazionali. Viva Edi Rama e viva la sua lungimiranza! Se ci fosse un modo per chiedere la doppia cittadinanza italiana-albanese lo farei subito; sarebbe un segno per dire che oggi l’unico modo per lottare per l’Europa unita è quello di sostenere le azioni e le parole del leader albanese.