La riforma elettorale sulla quale è nato l’accordo del Nazareno – il cosiddetto Italicum – l’ho sempre ritenuta una pessima riforma. Invece di andare verso un sistema uninominale maggioritario, come richiesto da due referendum promossi innanzitutto dai Radicali, votati a maggioranza dagli italiani e resi vani dal Parlamento, si è trovato un compromesso al ribasso, utile ad uscire dallo stallo ma non utile al Paese per fare un passo avanti.
Ho sempre pensato che la proposta di Roberto Giachetti di ritornare al Mattarellum fosse non sufficiente ma comunque una strada da percorrere. L’occasione c’è stata in Parlamento ma è stata perduta in virtù dei veti che arrivavano espressamente dal PD e dal Presidente Letta in prima persona.
Se, come sembra, il patto Renzi-Berlusconi oggi scricchiola non mi straccio le vesti. Anzi. E’ finalmente l’occasione di provare su questo tema a proporre qualcosa di veramente innovativo e l’attuale Presidente del Consiglio avrebbe la forza per farlo se comprendesse che è quella la strada per arrivare ad una Democrazia matura dell’alternanza. Passare finalmente dall’ipocrisia del partito a vocazione maggioritaria ad un partito in una logica maggioritaria.
Un sistema bi o tri-partitico dove tutti scelgono i propri eletti è garantito solo dal sistema uninominale maggioritario con collegi piccoli. Il ritorno alle preferenze infatti, come provato da decenni di pratica della prima repubblica e poi nelle leggi elettorali delle regioni e dei comuni, oltre a mobilitare clan e strutture agguerrite che lottano dentro i partiti piuttosto che conquistare nuovi voti, fa sì che solo una piccola percentuale di elettori scelga gli eletti: solo quelli che mettono la preferenza. Gli altri si limitano a decidere quanti eletti spettano a questo o quel partito.
Berlusconi farà di tutto – a mio parere – per tirarla per le lunghe perché ha paura che con l’approvazione della nuova legge elettorale si torni alle urne, vedendo il prevedibile successo di Renzi schiacciarlo definitivamente. Matteo Renzi, cogliendo anche la disponibilità espressa da Bersani a sostenere il maggioritario uninominale, dovrebbe cogliere questa occasione per sparigliare nuovamente, compattando il PD sul ritorno al Mattarellum e provando a trovare il sostegno dei 5stelle, che prima di essere folgorati dalla follia delle preferenze avevano fatto propria questa proposta.