Fa impressione, non c’è dubbio. Sono entrato all’IPLA SpA poco dopo la laurea e sono ancora qui, vent’anni dopo.
In questo lungo tempo ho visto una generazione di colleghi andare in pensione e a forza di sentirmi dire che ero giovane adesso non lo sono più. Per il Piemonte e non solo, abbiamo fatto molto dal punto di vista tecnico e delle conoscenze, ognuno per le sue competenze, e molto potremo ancora fare se riusciremo nell’impresa di costruire qualcosa di innovativo.
La settimana scorsa, come stabilito, abbiamo inviato alla Giunta regionale una valutazione tecnica ed economica sulla creazione di una nuova struttura, un “Agenzia delle foreste e del territorio” che sappia rispondere con maggiore efficacia alle esigenze che oggi vive il Piemonte.
Mentre scrivo c’è un’allerta meteo: rischia nuovamente di verificarsi un evento alluvionale di portata rilevante, proprio vent’anni dopo la terribile alluvione del 1994. Fermare questi eventi è impossibile. Ma possiamo ridurre i danni con una gestione accurata del territorio e con interventi mirati a partire dalle aree più vulnerabili. Le ultime conoscenze e le nuove tecnologie potrebbero darci una mano preziosa.
I dati di base spesso sono già a disposizione ma occorre, sostanzialmente a parità di risorse, ottimizzare gli sforzi per migliorare i risultati. Per questo credo sia necessario un “Piano straordinario regionale per il contenimento dei dissesti idrogeologici” che possa contribuire a ridurre gli effetti di tali eventi.
Il lavoro di chi opera sul territorio, nelle valli, sulle colline delle Langhe e del Monferrato, non potrà eliminare i problemi ma certamente potremmo invertire la tendenza di occuparci solo dei danni causati, concentrandoci finalmente sul meno visibile e preziosissimo lavoro di prevenzione, giorno dopo giorno. Lavoro questo che già oggi viene svolto, ma che potrebbe divenire molto più efficace.
Oggi compio anche 100 giorni da Amministratore Unico della Società anche se mi paiono molti di più. Siamo riusciti in poco più di tre mesi a rimettere in sesto le questioni legate alla sicurezza e alla trasparenza ma soprattutto abbiamo conquistato una strada percorribile di riforma che spero riusciremo a portare a termine nel più breve tempo possibile.
Inutile negare le difficoltà, ma avere un primo piano economico di medio termine che permetterebbe alla Regione di risparmiare circa 2,5 milioni di euro mi pare cosa da non sottovalutare.
Al contempo stiamo lavorando sulla nostra attuale struttura e sui nostri progetti per riuscire a chiudere decorosamente anche il bilancio del 2014, dopo che il 2013 è risultato essere in attivo.
Abbiamo ridotto al minimo i costi e stiamo impostando progettualità a livello regionale, nazionale ed europeo.
Non c’è da essere ottimisti perché con i dati attuali il 2015 inizierà con gravi difficoltà (difficoltà che sono purtroppo patrimonio comune a quasi tutte le aziende, pubbliche e private); si tratta tuttavia di saper tirar fuori dalle difficoltà nuove idee e nuove spinte per poter continuare a dare il nostro contributo di lavoro e di esperienza. L’economia verde non è solo uno slogan, è parte importante del nostro comune futuro.