Laicità, trasparenza, legalità e responsabilità. In questi oltre trenta giorni di campagna elettorale low cost abbiamo tentato di rappresentare un programma concreto di alternativa politica, nel merito e nel metodo. Lo abbiamo fatto nei mercati come sui social network, con incontri privati tra quattro mura o con comizi per strada, secondo un’idea alternativa della politica che con molti miei compagni di strada abbiamo concretamente vissuto in quasi 30 anni. La mia candidatura di Radicale nel Partito Democratico è stata accolta da molti settori della società e del PD stesso come una novità positiva, una speranza, un’occasione. Ho sentito attorno a me affetto e stima. Tanti, spesso anche esterni al PD, si sono aggiunti strada facendo, accrescendo l’aspettativa e allargando l’orizzonte. Moltissimi mi hanno detto : “Voto PD solo perché ci sei tu”. Sono certo che se fossi eletto saprei dare voce a chi oggi non ne ha, né potrebbe averla con questo sistema dei partiti che non sa più selezionare una classe dirigente. So però che non potrò essere efficace da solo. Vorrei portare idealmente e concretamente con me, nell’aula del Consiglio regionale, i tanti che mi hanno sollecitato sulla sanità, sul lavoro, sulla cultura, sul finanziamento delle imprese, sui trasporti, sulla gestione delle persone non autosufficienti. Vorrei diventare elemento di una squadra che abbia voglia di giocare con passione, umiltà e tenacia la necessaria partita del cambiamento e delle riforme. Per riuscire dobbiamo confrontarci con le regole del gioco che c’è adesso, cioè le regole delle preferenze. Non ho clientele e ne sono fiero. Non ho gruppi di potere da muovere, non ho legami familistici o territoriali su cui contare. Posso solo contare, uno per uno, sui tanti che vedono in me una concreta possibilità, un’opportunità da sfruttare. Arrivare alle migliaia di preferenze che servono per essere eletti può sembrare impresa difficile: eppure ce la possiamo fare se ciascuno dice alle persone che conosce che questa volta il voto non è buttato via, ma che anzi, vale e frutterà. Non ti chiedo una delega in bianco ma una responsabilità in prima persona. Vota respirando l’aria del cambiamento che insieme faremo, non turandoti il naso. Per questo ti chiedo di scrivere sulla scheda verde delle elezioni regionali il mio nome (Igor BONI) a fianco del simbolo del PD. Cambiamo verso al Piemonte e cambiamo verso anche al Partito Democratico. Facciamolo insieme.
Con affetto,
Igor Boni