dal diario di bordo del candidato
Mercoledì 7 maggio dedicato ad incontro presso l’UNCEM per organizzare iniziative sui territori rurali e per la montagna.
Ad ogni tornata elettorale c’è qualcuno che cerca di mettere in luce la necessità di dare voce a territori silenziati dalle vicende delle grandi città, territori che ciascuno di noi sfrutta e che troppo spesso nemmeno si rende conto di quanto valore abbiano. Valore economico, di paesaggio, di risorse, di cultura. Dopo il voto vorrei che finalmente nell’agenda della Regione il territorio non fosse solo qualcosa dove radicare sedi di partito o montare gazebo ma anche luogo per costruire politiche di sviluppo intrecciate a politiche ambientali.
A pranzo con un amico del PD che mi fa comprendere sempre più come dentro il PD vi sia un’anima liberale e libera che purtroppo non ha la ribalta che meriterebbe. Abbiamo ripensato insieme al recente dibattito al quale ho partecipato con il Vice-Ministro Enrico Morando, persona capace e competente.
Nel pomeriggio ho incontrato in un aperitivo i miei colleghi dell’IPLA, 48 persone trattate dalla Regione Piemonte in modo inqualificabile e condannate a 15 mesi di cassa integrazione senza un progetto credibile. E poi tutti a parlare di Green economy. Ma per favore… Con molti di loro abbiamo discusso per mesi e ci siamo confrontati. Oggi solo la commozione di sentirli vicini.
Stasera mentre presso il mio comitato elettorale i miei compagni radicali imbustano qualche migliaio di lettere da spedire per chiedere il voto per me, io sono a casa a fare il papà. Un po’ di sensi di colpa (perché sono qui e non là, e perché sono qui troppo poco in queste settimane) ma anche la voglia di giocarmi la partita fino in fondo.