Candidato sindaco di Torino 2021

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In Francia con 436 Sì è 34 No è stato approvato il testo di legge sul fine vita. In Italia il Parlamento non ha nemmeno il coraggio di discutere. La nostra legge di iniziativa popolare sull’eutanasia attende che Presidenti delle camere e Capigruppo si assumano finalmente la responsabilità che gli compete. Non discutere del tema qualifica per l’ennesima volta l’ipocrisia di gran parte della politica italiana.

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Il nostro 8 Marzo
è #FREESAVCHENKO!

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Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi (Presidente e segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):

“La festa dell’8 marzo rischia sempre più di divenire un rituale inutile di rivendicazioni e ricordi mentre occorre lottare tutti i giorni per i diritti e le libertà. Oggi esiste una donna, ingiustamente carcerata in Russia, che è parlamentare regolarmente eletta in Ucraina e che fa parte dell’aviazione di quel Paese; è accusata di aver ucciso due giornalisti russi, morti dopo la sua cattura. Esiste una donna che ha fatto fino a ieri uno sciopero della fame di oltre 80 giorni rischiando la vita per chiedere giustizia. Esiste una donna, un’Europea, attorno alla quale dovrebbe aggregarsi la comunità internazionale perché rappresenta molto bene il simbolo di cosa dovrebbe essere l’8 marzo: una festa di lotta, di liberazione, di diritti e di autodeterminazione. Cogliamo questa occasione, di nuovo, per gridare il nostro #FREESAVCHENKO a Putin e ad un’Europa inerte”.

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Rreferendum su road pricing e consumo di suolo
Ultimo giorno del Comune approvarli

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Il Comitato promotore invia una lettera aperta al Sindaco Fassino e a tutti i Consiglieri del Comune per chiedere il via libera alla consultazione e annuncia la presenza in aula

Gli esponenti del comitato promotore dei referendum consultivi comunali “TorinoSIMuove” Igor Boni e Giulio Manfredi (Presidente e Segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Luigi La Vecchia (Segretario dell’Associazione Alleanza per la Città), hanno inviato la seguente lettera aperta al Sindaco di Torino Piero Fassino e a tutti i Consiglieri comunali con l’obiettivo di ottenere, nell’ultima seduta utile del Consiglio comunale del 23 febbraio, il via libera allo svolgimento dei due referendum consultivi sul Road Pricing (pedaggio d’ingresso per gli autoveicoli) finalizzato al finanziamento della seconda linea della metropolitana e contro il consumo di suolo. I tre esponenti politici annunciano la presenza nel settore del pubblico per verificare di persona le scelte del Consiglio comunale in merito.

La prossima seduta consiliare di lunedì 23 febbraio è l’ultima occasione utile a vostra disposizione, a norma del regolamento comunale sui referendum (vedi articoli riportati in calce), per l’ indizione di due referendum comunali consultivi, sul “road pricing” e contro il consumo di suolo, presentati tramite delibera di iniziativa consiliare rispettivamente dai consiglieri Viale e Troiano e dai consiglieri Viale e Bertola, e supportati da una petizione popolare (con circa 400 firmatari) del marzo 2013, di cui siamo primi firmatari. Lo scorso dicembre siamo stati auditi sull’oggetto dei referendum dalle Commissioni consiliari competenti; potete trovare la documentazione che abbiamo prodotto in tale occasione nei due link in calce alla presente. Abbiamo verificato che il Testo Unico sugli Enti locali vieta l’abbinamento dei referendum con le elezioni comunali della prossima primavera. E’ possibile (fu fatto anche per i referendum nazionali nel 1987), invece, con una norma transitoria, prevedere l’abbinamento dei due referendum al primo voto utile (per esempio, è molto probabile la tenuta il prossimo anno del cosiddetto “referendum confermativo” sulle riforme costituzionali).

Crediamo fermamente che occorra passare dalle parole ai fatti, dopo tanti buoni propositi relativi alla necessità di riavvicinare i cittadini al Palazzo, di dare la parola agli elettori e di ricostruire il cordone ombelicale tra la base elettorale e gli eletti.
Confidando nel Vostro impegno per garantire il rispetto di uno strumento di democrazia diretta che finora non è stato mai utilizzato nella Città di Torino (tranne forse un caso negli anni ’80 del secolo scorso), rimaniamo a Vostra disposizione per eventuali approfondimenti; a tal fine, vi informiamo che seguiremo nel settore del pubblico la seduta consiliare di lunedì 23.

REFERENDUM SUL “ROAD PRICING” – scheda di approfondimento con dati
http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti3/area-consiglieri/aperta/documenti/ccp/A201400799_1.pdf

REFERENDUM CONTRO IL CONSUMO DI SUOLO – scheda di approfondimento con dati
http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti3/area-consiglieri/aperta/documenti/ccp/A201400799_2.pdf

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Il più europeista di tutti
è Edi Rama, leader dell’Albania

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(il leader albanese Edi Rama)

Le vicende di queste ultime ore della Grecia – e più in generale tutte le vicende europee di questi anni – mostrano un gigante economico tutto concentrato a guardarsi l’ombelico; come se non vi fosse nulla di più importante dei conti.
Intendiamoci: il rigore dei conti e il rispetto dei patti è qualcosa di fondamentale e ineluttabile ma non può rappresentare l’unica urgenza per ciascuno degli Stati e dei cittadini europei. Manca l’ambizione di crescere e di costruire una storia di pace e di convivenza che avevano Altiero Spinelli e gli estensori del Manifesto di Ventotene. Manca un’Europa politica che sappia rispondere con convinzione alle vergognose mire espansionistiche e violente della Russia. Manca un’Europa che sappia parlare con una sola voce nei disastri umanitari, civili e politici della Siria e della Libia. Manca un’Europa che sappia convintamente rispondere alle nuove e vecchi derive antisemite. Manca in sostanza l’Europa!
Se si ascoltano le dichiarazioni di tutti i Leader europei, che si chiamino Hollande, Renzi, Merkel, Rajoy, Tsipras, Cameron o Juncker si capisce senza ombra di dubbio che per nessuno di costoro è davvero una priorità la costruzione degli Stati Uniti d’Europa, con una politica estera e di difesa comune (e quanto ne avremmo bisogno in questo momento!!), una politica sull’immigrazione, una politica fiscale, una politica di sviluppo.
Ciascuno vuole, alla fine, mantenere un pericoloso equilibrio che vede la necessità di trovare un accordo all’unanimità di decine di Stati per fare passi avanti e per prendere decisioni. A nessuno tutto questo può sembrare ragionevole; non esiste assemblea, dal condominio al Parlamento che richieda l’accordo di tutti.
E’ un sistema malato che sta portando alla implosione, che spesso significa esplosione di conflitti con tutto il corollario di morte e distruzione che comportano. I segni li si vedono evidenti all’interno di ogni Stato nazionale dove si alimentano particolarismi, nazionalismi e odio.
Eppure in questo sfondo di scarsa lungimiranza e di poco coraggio c’è una voce dissonante che rappresenta una vera alternativa, una luce da sostenere e alimentare. Questa voce fuori dal coro è quella del premier albanese Edi Rama che dal suo Paese – e più recentemente dall’Italia – ha indicato l’unica via percorribile per uscire dalla crisi (che non è solo economica ma è soprattutto politica). La via degli Stati Uniti d’Europa, quella della integrazione in un unico stato federale europeo degli attuali Stati nazionali. L’unica risposta alla forza centrifuga che spinge alla dissoluzione e alla distruzione è quella di mettere insieme realtà differenti.
Ad ogni livello, dalle aziende alle associazioni, si parla della necessità di “fare sistema”; ora, pur se con ritardo, lo dobbiamo fare con i nostri inutili e pericolosi Stati nazionali. Viva Edi Rama e viva la sua lungimiranza! Se ci fosse un modo per chiedere la doppia cittadinanza italiana-albanese lo farei subito; sarebbe un segno per dire che oggi l’unico modo per lottare per l’Europa unita è quello di sostenere le azioni e le parole del leader albanese.

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Torino, intitolata a Enzo Tortora
la galleria pedonale di p.za Solferino

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La commissione toponomastica del Comune di Torino ha approvato l’intitolazione ad Enzo Tortora della galleria pedonale che collega Via Pietro Micca a Via Santa Teresa, all’altezza di Piazza Solferino, in pieno centro cittadino.

Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi (presidente e segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta):
“La vicenda dell’intitolazione di una via a Enzo Tortora a Torino ha inizio circa 25 anni fa, quando per la prima volta come Radicali chiedemmo al Comune di ricordare in modo tangibile il giornalista appena scomparso. Dopo la decisione, nel 2013, della Commissione toponomastica di intitolare la via che conduce al carcere Lorusso e Cotugno ad Adelaide Aglietta e non a Tortora (per il veto dell’allora sindaco Sergio Chiamparino) e una prima ipotesi di intitolazione di un giardino periferico (non certo adatto a ricordarne la figura), finalmente, su richiesta del consigliere radicale/PD Silvio Viale, siamo giunti alla fine di questa vicenda con una soluzione dignitosa, simile a quella adottata dalla città natale di Tortora, Genova. Enzo Tortora rappresenta ancora oggi l’Italia perbene che ha compreso sulla propria pelle come i mali della giustizia possano colpire e uccidere tutti, nessuno escluso. Enzo Tortora rappresenta la capacità di impegno civile e l’onestà intellettuale di chi ha saputo fare della propria vicenda strumento di lotta per tutti, anche con l’impegno politico e parlamentare (e con le sue dimissioni dal Parlamento Europeo, in un Paese in cui non si dimette mai nessuno); purtroppo, il referendum radicale sulla responsabilità civile dei magistrati del 1987 (80,2% di SI’) fu subito tradito dalla partitocrazia, che sfornò una legge “contro” la responsabilità civile. L’Enzo Tortora del “Sono liberale perchè ho studiato; sono radicale perchè ho capito” è stato un baluardo di tenacia e di rettitudine che merita un riconoscimento visibile perché quelle lotte e quelle istanze sono, purtroppo, ancora del tutto attuali. Chiediamo al Sindaco Fassino e al Presidente del Consiglio comunale Porcino di organizzare l’inaugurazione di ‘Galleria Enzo Tortora’ per il 18 maggio prossimo, in occasione dell’anniversario della morte”.

Presso il “Medical On Group – Mytishchi” vengono utilizzati preparati moderni maschioforte, che sono sufficienti per essere somministrati una volta ogni poche settimane, o anche una volta ogni pochi mesi.

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Vagone di Primo Levi:
vogliamo un Giorno della Memoria
lungo settanta giorni!

In risposta agli insulti di Luca Rinaldi, Responsabile della Soprintendenza dei beni culturali e paesaggistici, nei confronti di Silvio Viale (definito “Un esempio di fascismo di sinistra”) il Segretario e Presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta Giulio Manfredi e Igor Boni hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

“Se vi erano dubbi dopo le prese di posizione contro la presenza del vagone di Primo Levi per quasi tre mesi in Piazza Castello, con l’insulto di oggi a mezzo stampa contro Silvio Viale il Dott. Rinaldi esce allo scoperto per quello che è. Noi riteniamo che non ci sia nessuna offesa al decoro, che non ci sia nessuna pagliacciata e che non sia una baracconata lasciare il vagone in Piazza Castello per tutta la durata della mostra. Legittimo pensare diversamente; un po’ meno attaccarsi in questo caso alla necessità di regolamentazione nell’uso delle piazze storiche dopo che abbiamo visto in quelle piazze di tutto: mercatini, palchi megagalattici, manifestazioni di ogni genere, strutture improbabili (vedi foto di esempi vari qui sotto, fonte Gabo su Torino, blog di Gabriele Ferraris).
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Nella vita normale da Rinaldi si pretenderebbero delle scuse quando accusa di fascismo Viale ma in questo caso ci limitiamo ad invitarlo a pensare prima di parlare dato che, lo ribadiamo, Auschwitz interferisce con l’asse prospettico del novecento e di tutta la storia recente molto più di quel vagone in Piazza Castello.
La nostra comunque resta una forte richiesta politica: il sovrintendente modifichi la sua decisione per permettere, con il vagone in piazza fino al 6 aprile, un “Giorno della Memoria lungo 70 giorni”.

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Con le forze di Ipla e forestali
nasce l’Agenzia regionale
delle foreste e del territorio

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Da quando ho assunto l’incarico di Amministratore Unico dell’IPLA ho avuto chiaro che l’obiettivo era quello di individuare una strada di riforma che potesse garantire la continuità del lavoro e del contributo tecnico che abbiamo dato in un nuovo contesto societario e in una nuova realtà sociale, territoriale e legislativa.
L’esigenza deriva dalla necessità di adeguare la nostra struttura, dopo 35 anni di vita, alle nuove esigenze della Regione e alle nuove norme europee e nazionali.
Con la Giunta Chiamparino fin da subito abbiamo proposto di ragionare concretamente sulla costruzione di un nuovo ente, di un nuovo contenitore, che mettesse insieme due realtà (quella legata ad operai e impiegati forestali con IPLA SpA).
L’assessore al Bilancio Aldo Reschigna non solo ha recepito tale proposta facendola propria ma ha dato chiare indicazioni su come procedere ed è per questo che oggi, dopo mesi di intenso lavoro, siamo arrivati ad una svolta.
L’approvazione della legge 67/2015 (Provvedimenti per la riqualificazione della spesa regionale) ieri da parte del Consiglio regionale contiene al suo interno un articolo nel quale si impegna la Giunta, entro il prossimo giugno, alla creazione dell’Agenzia delle foreste e del territorio della Regione con i dipendenti di IPLA e gli operai e impiegati forestali è il primo passo fondamentale per arrivare all’obiettivo.
Alla fine dell’ottobre scorso, in coordinamento con i dirigenti e funzionari regionali competenti, abbiamo redatto un approfondito documento che delinea le ipotetiche linee d’azione della nuova Agenzia definendo un risparmio per le casse regionali che raggiunge annualmente i 3 milioni di euro entro pochi anni, anche grazie ad incarichi e progetti che potranno arrivare da altri committenti (una cifra senza dubbio significativa in questo periodo di ristrettezze economiche).
Se a tutto ciò si aggiunge il potenziale d’azione sulla protezione dal dissesto idrogeologico, il miglioramento della gestione forestale e dei vivai regionali, l’aumento di capacità di utilizzo dei fondi europei e il mantenimento, migliorandolo, delle azioni che IPLA svolge attualmente in campo ambientale e sulla pianificazione territoriale, credo si comprenda appieno la portata della riforma.
Oltre ad andare incontro alla necessità di ridurre gli Enti e a contenere la spesa si otterrà potenzialmente maggiore efficienza e migliori servizi in questo campo a favore dell’intera cittadinanza.
Un esempio che potrebbe essere seguito anche da altre realtà regionali che dovrebbe divenire volano per l’economia dei territori rurali, non in concorrenza con il mondo delle imprese e dei professionisti ma in piena alleanza d’intenti.
Se il risultato andrà in porto dipenderà da noi e dalla nostra volontà e capacità di cambiamento.
Alla fine del processo nulla sarà come prima e questo per me è un bene; i fasti del passato li ricorderemo con orgoglio senza troppa nostalgia se sapremo trovare nuovi ruoli al passo con le necessità dei tempi che cambiano.
In più il compito essenziale di gestire il 40% del territorio piemontese oggi coperto da boschi – spesso lasciato a sé stesso e al degrado – è essenziale, perché è da quei territori e da tutte le aree agricole che potrà arrivare una parte della spinta per l’auspicata ripresa economica della nostra Regione.
Con tali convinzioni ritengo che il nostro contributo sia essenziale e necessario e fino alla fine del mio incarico, ossia il 30 aprile 2015, mi impegnerò per portare a termine la transizione con successo.

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Delegazione Radicali-Pd in visita
al carcere Lorusso e Cotugno di Torino

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Si è svolta nella mattinata di lunedì 19 gennaio una visita al Carcere Lorusso e Cotugno di Torino di una delegazione formata tra gli altri da Paola Bragantini (Deputata del Partito Democratico) e Igor Boni (Presidente dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta).
La delegazione, accompagnata dal Direttore Domenico Minervini, ha visitato la parte della struttura dedicata alle donne.
Ad oggi sono presenti 1240 detenuti. Il dato è in leggero aumento rispetto all’autunno del 2014 ma in netta diminuzione rispetto agli anni passati dove si sono toccate punte di oltre 1500 presenze. La capienza regolamentare è di 1125. Le donne attualmente presenti sono quasi 100. Il 38% dei detenuti non è “definitivo”. Le celle contengono uno o due detenuti al massimo e l’apertura delle stesse è garantita per 8 ore giornaliere come previsto dalla sentenza europea.

Dichiarazione di Paola Bragantini e Igor Boni:
“Ringraziamo innanzitutto il Direttore per la cortesia e lo spirito di iniziativa che ha consentito alla struttura di riaprire importanti attività come quella della panificazione che entro gennaio vedrà l’inaugurazione di un punto vendita in centro città. La diminuzione delle presenze rispetto al passato, pur se in percentuale minore rispetto ad altre strutture piemontesi, garantisce ad oggi una programmazione migliore delle attività e una migliore organizzazione. La disponibilità dimostrata dal Direttore nell’aprire cantieri di utilità sociale, con l’utilizzo di detenuti a titolo gratuito in lavori di manutenzione del verde, meriterebbe una pronta risposta da parte delle istituzioni cittadine che auspichiamo. Il lavoro infatti resta l’elemento essenziale per garantire un vero processo di integrazione e reintegrazione sociale. L’apertura giornaliera delle celle (a parte la pausa dedicata al pranzo) consente una responsabilizzazione dei detenuti e un approccio più costruttivo nel lavoro degli agenti di Polizia penitenziaria i quali continuano ad essere sottorganico anche se i dati a tal riguardo sono in miglioramento rispetto alla carenza inaccettabile di alcuni anni addietro. Nel complesso abbiamo trovato una struttura che, a parte alcune carenze che necessiterebbero di interventi di manutenzione (docce, impianti idrici), si trova in condizioni migliori rispetto alle ultime visite effettuate. Il sopralluogo all’interno dell’area dedicata alle donne ha consentito di verificare il cambio di tendenza in atto. La presenza dei figli, che oggi è limitata ai tre anni di età dei bambini, vedrà nell’immediato futuro l’apertura di un progetto (ICAM – Istituto di Custodia Attenuata Madri) che mira al mantenimento dell’unione con le madri recluse fino ai sei anni di età in aree aperte, dove poter svolgere attività ricreative senza presenza di sbarre”.

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#JeSuisNigérien: le immagini del flash-mob a Torino
per chiedere lo stop ai crimini in Nigeria

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Idee per Torino e Associazione radicale Adelaide Aglietta hanno lanciato un Flash-Mob a Torino sabato 17 gennaio (alle ore 12 in Piazza Castello di fronte a Palazzo Madama) per chiedere alla Comunità internazionale di intervenire in Nigeria per fermare il massacro di civili.
I partecipanti si sono stesi a per terra con cartelli al collo #JeSuisNigérien a rappresentare le migliaia di morti innocenti di questi ultimi giorni. Il presidio, che era aperto a tutti i cittadini e a tutte le associazioni e partiti, ha visto una buona partecipazione e ha avuto una notevole eco sui media, tv, agenzie e giornali. Qui sotto una raccolta di foto dell’evento.

Dichiarazione di Nicoletta Gazzeri (Presidente di IdeexTorino) e Igor Boni (Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta):
“La violenza delle persecuzioni in Nigeria compiute dall’organizzazione fondamentalista Boko Haram sono veri e propri crimini contro l’umanità che devono essere fermati e perseguiti. La risposta della oceanica manifestazione di Parigi ha dimostrato che è possibile reagire a crimini efferati che mettono a rischio la nostra vita e le nostre libertà. Quello che accade tutti i giorni in Nigeria, con esecuzioni sommarie di massa, civili trucidati e bambini fatti esplodere come bombe umane per compiere stragi e massacri deve produrre una reazione altrettanto forte anche qui, in Europa, in Italia, a Torino. Per questo chiediamo a tutti di manifestare con noi stesi per terra, per dare voce al grido di aiuto che giunge dall’Africa, per dare corpo ad una rivolta civile contro la violenza”.
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Cosa aspetta il Comune di Torino
a dare il via libera al nostro referendum
contro il consumo di suolo?

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(un’immagine dell’Open Day che si è svolto all’Ipla di Torino lo scorso 4 ottobre 2014 per informare i cittadini su funzioni e proprietà dei suoli e sui rischi del loro consumo senza adeguato controllo)

Dichiarazione di Igor Boni (Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta):
“Sono oltre 10 anni che ci battiamo affinché il tema del consumo di suolo diventi oggetto di azione politica e legislativa a livello nazionale e regionale e oggi non possiamo che essere contenti dell’annuncio dell’Assessore Giorgio Ferrero e di Sergio Chiamparino della volontà di presentare un testo di legge che miri alla protezione dei preziosi suoli piemontesi. Colgo l’occasione di questa giornata positiva per sollecitare con tutta la forza di cui sono capace il Consiglio comunale di Torino affinché finalmente venga dato il via libera al nostro referendum consultivo contro il consumo di suolo. Dato che, con di tutta evidenza, sono i Comuni con i loro piani regolatori che possono fare molto (nel bene e nel male) occorre che il capoluogo piemontese invii un segnale di attenzione. Il voto nella prossima primavera di questo referendum sarebbe l’occasione per cambiare verso anche sulle tematiche ambientali e darebbe l’occasione a molti cittadini di essere informati sulle funzioni e proprietà dei suoli. Si scoprirebbe così che un quarto della biodiversità del pianeta risiede nei suoli e che già oggi la cementificazione ha eliminato una parte importante di quelli più produttivi. Si scoprirebbe che una delle principali cause dei disastri dovuti alle piogge sono causati dall’erosione e dall’eccesso di edificazioni e cemento. Si scoprirebbe che il patrimonio di fertilità dei suoli è messo a rischio da politiche dissennate che per decenni hanno considerato il suolo un mero supporto da utilizzare e consumare senza pensare alle generazioni future.”

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