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Diario di bordo del candidato – 24 maggio (a riflettori spenti)
dal Diario di bordo del candidato
Sabato 24 maggio. Oggi poco da raccontare, è stata una giornata tranquilla nella quale ho cercato di contattare le ultime persone rimaste fuori dai giri e di mandare pro-memoria per il voto tramite sms e email.
La buona notizia della giornata è che su La Stampa è uscito in evidenza la mia proposta sul contratto di ricollocazione e la disponibilità del Senatore Pietro Ichino di fare l’assessore al lavoro di Sergio Chiamparino. Anche questo è un successo della candidatura nel PD e dell’ottimo lavoro di questi 40 lunghi giorni.
La cosa che mi sorprende è che malgrado la fatica e la stanchezza mi dispiace che sia finita. Mi dispiace perché ho visto crescere giorno per giorno la mia candidatura come simbolo della possibilità di rinnovamento concreto del Piemonte e del Partito Democratico.
Con più tempo a disposizione avremmo potuto proseguire questo percorso di costruzione e ricostruzione ma l’ora della verità è arrivata.
La affronto a testa alta, convinto che abbiamo fatto tutto il possibile e anche qualcosa in più. Ci siamo riusciti malgrado le poche forze e le poche risorse grazie alla passione di tanti, alla voglia di cambiamento e al sostegno che abbiamo ricevuto.
Non posso ringraziare uno a uno coloro quelli che lo meriterebbero. Non si offenda nessuno se citerò qui solo Marco del Ciello che da Vercelli (qui fa l’uomo sandwich, ma ha fatto tanto, tanto di più!) è stato presenza costante a Torino e non solo, presenza militante e concreto sostegno per costruire un percorso innovativo nel metodo e nel merito.
E Silvja che ha contribuito all’organizzazione in modo esemplare (eccola mentre instancabilmente fa uno dei mille lavori che ha richiesto la campagna).
Ho ascoltato parole di speranza e di apprezzamento nei miei confronti. Ho letto frasi che descrivono la mia storia politica in modo talmente positivo da provocarmi imbarazzo. Non so se sono la persona più adeguata per rappresentare tutte queste energie e farle crescere ma so di avercela messa tutta. Davvero tutta. E so che ce la metterei tutta se dovessi essere eletto.
Abbiamo dimostrato che la politica può essere bella, costruttiva, fantasiosa e perfino divertente. Abbiamo dato corpo all’alternativa che proponiamo per il Piemonte e per il PD. Un PD che se ci ascoltasse saprebbe fare il salto di qualità che ancora non ha fatto e che cercherò in ogni modo di provocare.
Il dialogo e la nonviolenza ci hanno guidato in giro per la città e la provincia di Torino così come ci hanno guidato in questi ultimi decenni di storia politica del nostro Paese. Sapremo essere nel futuro incisivi e sapremo arginare le spinte populiste e distruttive?
Dipenderà da ciascuno di noi. Sono certo che non riusciremo se molti delegheranno pochi, ma sapremo conquistare una svolta radicale se tanti comprenderanno che dobbiamo metterci la faccia in prima persona.
Questa sera, come conclusione di questo lungo percorso di avvicinamento al voto, sono stato ad assistere allo spettacolo teatrale “I still have a dream” di Blanca Briceno e Maria Grazia Antonini. Una compagnia teatrale che ha guidato numerose persone disabili in un percorso che parla di diritti e democrazia, di rispetto e di fratellanza.
All’uscita mi sono unito al canto commosso delle sorelle venezuelane (eccoci insieme nella foto) che lottano per la libertà e la democrazia nel loro Paese.
Mentre le ascoltavo e vedevo le loro lacrime ho risentito una voce nella testa che arrivava dagli scritti di Ernesto Rossi. Mi diceva: “Non mollare”.