Ho atteso molti giorni prima di scrivere qualcosa sul nuovo incarico che mi è stato affidato dalla Giunta regionale e deliberato ufficialmente dall’Assemblea dei Soci di IPLA spa lunedì 21 luglio, dopo che l’ho accettato. Non avevo fino ad oggi gli elementi per dire qualcosa con piena cognizione di causa.
Dopo venti anni di lavoro da dipendente dell’Istituto in cui da molto tempo sono il responsabile dell’Unità Operativa Patologie Ambientali e Tutela del Suolo e della Valorizzazione del Personale, oggi vengo chiamato a ricoprire il ruolo di Amministratore Unico.
La nuova Giunta guidata da Sergio Chiamparino ha deciso di operare per IPLA una scelta interna e, dopo il rifiuto del mio Direttore f.f. (dott. Luca Rossi) è stato proposto mio nome in virtù della segnalazione fatta all’Assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero proprio dal Direttore dell’IPLA.
Per la Regione l’alternativa alla mia nomina era aprire un nuovo bando e selezionare qualcuno che doveva cominciare da zero, come tante volte è accaduto in questi 35 anni di vita dell’IPLA.
Per questo non ho avuto dubbi nell’offrire la mia disponibilità ancor prima di conoscere i tempi, il compenso e il mandato: questo in nome dei due anni di intensa lotta condivisa con tutti i colleghi per cercare una via d’uscita dalla crisi di una società che per legge ha la considerevole limitazione di non poter più assumere incarichi se non dalla proprietà, ossia dalla Regione Piemonte, dal Comune di Torino e dalla Regione Valle d’Aosta, e che peraltro si occupa di ambiente, territorio, conservazione delle risorse naturali e della tanto invocata green-economy.
Lunedì finalmente molti aspetti si sono chiariti. L’incarico scadrà il 30 aprile 2015, alla presentazione e approvazione del Bilancio della società relativo al 2014. Il compenso sarà, come base, inferiore a quello che potrei avere mantenendo la mia vecchia posizione lavorativa e potrà arrivare a circa 150-200 euro netti in più se raggiungerò gli obiettivi prefissati (di questo parlerò approfonditamente in una conferenza stampa che sto organizzando).
Dal punto di vista previdenziale non vi è dubbio che perderò dei pezzi per strada lasciando temporaneamente il comodo posto di dipendente a tempo indeterminato per uno che suona alto, Amministratore Unico, ma che tecnicamente è quello di un Co.Co.Co.
In pratica, se andrà bene, non avrò alcun vantaggio economico sostanziale. Avrò però l’onore di ricoprire questo ruolo, un grande onore a dire il vero.
In compenso avrò grandi responsabilità: sull’applicazione delle norme sulla sicurezza, sul rispetto delle procedure, sul bilancio della società che non naviga certo in buone acque e soprattutto sulla costruzione di un futuro possibile.
Per vent’anni ho tenuto completamente distinte la mia vita lavorativa di tecnico all’IPLA e quella dell’impegno politico, che tenevo ovviamente fuori dall’ufficio. Lo preciso con buona pace di quelli che hanno interpretato l’incarico che mi hanno conferito come il riconoscimento a chi non è stato eletto, una “paga del soldato” nel ben noto stile partitocratrico.
La mia nomina, da dipendente ad Amministratore Unico, rappresenta quindi adesso un’eccezione, un unicum forse, anche se sarebbe assai opportuno divenisse pratica abituale in tante altre realtà, perché si risparmiano tanti soldi, visto che non c’è più un CDA e che si impiega personale interno senza aggiungere altre voci all’elenco degli emolumenti.
Si potrà dire che c’è qualcosa sotto, che il guadagno da qualche parte deve pur arrivare. Sarà allora l’occasione per mettere finalmente in opera, in prima persona, le tante proposte sulla trasparenza fatte in mesi e anni addietro. Sarà pubblicato al più presto sul sito (www.ipla.org) il mio reddito passato e presente, le mie proprietà e quelle dei miei famigliari fino al secondo grado (come previsto dalla legge spesso inapplicata) e periodicamente metterò online tutti i miei rimborsi spese, mese per mese, tipologia di spesa per tipologia di spesa. Una parte di questi dati peraltro sono disponibili già da tempo su www.igorboni.it.
Questa sarà anche l’occasione per mettermi alla prova e tentare con tutte le mie forze di individuare una strada percorribile, insieme agli Assessori competenti e ai colleghi, per il futuro dell’Istituto e delle sue attività a favore della Regione e del territorio. Lo diciamo da anni: economia e ambiente devono trovare il modo di procedere insieme. Possiamo e dobbiamo tutti dare il nostro contributo perché un pezzo importante dello sviluppo economico passa e passerà, dai nodi cruciale dell’ambiente e del territorio. Se ci riuscirò non lo so; so che ci metterò tutto il mio impegno e la mia passione.
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