Candidato sindaco di Torino 2021

ELEZIONI PRIMARIE DEL CENTRO-SINISTRA

Verso le elezioni di Torino.
Costruiamo insieme
la Torino
dei prossimi 10 anni

I n questa nota ho inserito la raccolta dei frammenti di programma che contengono opinioni e proposte per la nostra città e la sua area metropolitana. Giorno dopo giorno ho inserito questi frammenti sui miei social dove, anche in poche righe, ho proposto riflessioni, idee e progetti per la Torino di oggi, di domani e dopodomani. Sotto ciascuna delle mie priorità molti frequentatori del web hanno scritto la loro idea, la loro critica, la loro proposta per il futuro, che è stata aggiunta alle centinaia di post-it raccolti girando la città, per le strade, nelle piazze, quartiere per quartiere, durante i “Radical Corner”. I frammenti di programma si uniranno in un puzzle che guarda avanti, verso il futuro di Torino. Con speranza.

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23 hours ago

Igor Boni
Chiudere il cielo, salvare l'UcrainaEuropa Radicale il prossimo 21 ottobre alle 11:30 presenterà in Senato - Istituto di Santa Maria in Aquiro in Piazza Capranica 72 - un appello rivolto ai governi europei per arrivare a fermare droni, bombe, missili, che causano morte nelle città ucraine. Basta con i crimini di Mosca!Un grazie a chi parteciperà con me a questa presentazione: Gregory Alegi, Eleonora Mongelli, i Senatori Marco Lombardo e Filippo Sensi. Sarà con noi anche Oles HorodetskyyE grazie a Carmelo Palma! ... Vedi altroVedi meno
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3 weeks ago

Igor Boni
Verso il congresso numero 0 di Europa Radicale.Entro il primo di dicembre dovremo tenere il congresso che potrebbe dare vita ufficialmente ad Europa Radicale (Oggi stiamo lavorando come Comitato promotore). Entro breve daremo notiziaufficiale di luogo, data e orari.Pensiero e azione radicali sono il nostro metodo. Dargli forma la nostra sfida. È stato un anno densissimo di iniziative transnazionali, da Kyiv a Berlino, da Tbilisi a Roma, da Tel Aviv a Budapest. C’è da esserne fieri. E in Italia siamo riusciti su carceri, propaganda e guerra ibrida, diritti e referendum, a lasciare segni e seminare con lo spirito dei guerriglieri nonviolenti. Abbiamo costruito una nuova rete di rapporti e collaborazioni da far crescere, ci stiamo provando. A ciascuno dei congressisti il compito di decidere se proseguire il cammino o rinunciare, a ciascuno di voi la scelta di iscriversi o non farlo, di dare o meno forza alla passione che ci anima e dare gambe alle speranze.Per intanto qualche riflessione introduttiva per aprire, innescare, provocare un dibattito.Quel che sta avvenendo nell’attualità è il più grande cambiamento che le ultime generazioni abbiano vissuto. Il nostro essere radicali, l’avere introiettato una capacità di analisi e di visione diversa dal comune, non ci esime dal tentare in ogni modo di mettere in crisi noi stessi, le nostre certezze. Rispetto ai decenni passati (perfino agli anni o ai mesi) alcuni capisaldi sono crollati. Gli Stati Uniti hanno cessato almeno per ora di essere il perno delle democrazie e le stesse democrazie stanno vivendo, giorno dopo giorno, un processo di degrado che pare inarrestabile. Le dittature e le teocrazie, le oligarchie e i regimi di ogni colore, sono sempre più alleati di fatto proprio contro la libertà e lo stato di diritto che vive (sopravvive?) negli stati democratici, pur nella loro imperfezione. Al contempo l’uso delle bombe e della forza militare, in molte parti del mondo diviene sempre più il modo per dirimere conflitti e il diritto internazionale, che pur abbiamo più di ogni altra forza politica (come Radicali) contribuito a costruire, vive oggi una difficoltà sempre maggiore proprio perché gli stessi Stati non lo riconoscono e/o comunque non lo fanno vivere. La nonviolenza che ci ha consentito di ottenere risultati incredibili è in crisi come metodo, per nostra incapacità, per un’usura degli strumenti classici che abbiamo utilizzato, perché di fronte a regimi criminali che nonriconoscono il diritto alla vita e i più elementari principi dello stato di diritto si scontra con la cieca violenza assassina del potere.Come possiamo con le nostre povere forze economiche e umane provare a incidere, a non essere solo testimonianza? È la domanda che ognuno deve porsi per trovare una risposta collettiva, insieme. L’Europa, lo abbiamo detto e scritto innumerevoli volte, rappresenta oggi un baluardo di libertà ma non possiamo ragionare in difesa. Anzi. Se ci limitassimo a difendere quel che c’è avremmo già perso di fronte all’espansionismo della Russia di Putin con la sua guerra ibrida e le sue bombe e al voltafaccia degli USA.Occorre trovare dei fili da tirare per sparigliare. Fu così con il divorzio e con l’aborto; fu così con la moratoria sulla pena di morte e la corte penale internazionale. Non erano solo conquiste, riforme, ma veri e propri grimaldelli nazionali e internazionali di cambiamento. Oggi è molto più complesso ma occorre osare, con immaginazione.Ucraina e Georgia sono due granelli nell’ingranaggio di Putin. Su questo campo non possiamo cedere di un millimetro. Se si desse retta a chi, in nome della realpolitik, della paura o, peggio, della complicità con il Cremlino, chiede la resa dell’Ucraina avremmodavanti decenni di guerre dove in nome della legge del più forte si potranno calpestare come mai prima nella storia vite, diritti, futuro. Se si desse retta a chi si gira dall’altra parte di fronte ai 300 giorni ininterrotti di proteste nonviolente in Georgia contro il giogo russo avremmo aperto la strada alla fine della Moldavia e all’estensione del cancro del nuovo ordine mondiale putiniano.La battaglia di conoscenza, di consapevolezza, di resistenza, che abbiamo messo in campo in questo anno deve crescere, deve prendere il volo.Allo stesso modo dovremmo trovare alleanze e interlocutori sulla nostra proposta di “Offensiva di pace” per il conflitto israelo-palestinese dando voce alle opposizioni a Gaza contro Hamas esostenendo le opposizioni israeliane contro il peggior nemico di Israele che è oggi Netanyahu. Non c’è pace senza riconoscimento reciproco, senza la marginalizzazione dei fondamentalismi religiosi, senza una nuova consapevolezza in Occidente, cose tutte da costruire. L’attivazione globale delle opinioni pubbliche a sostegno della Palestina, senza dire nulla sul terrorismo assassino di Hamas, chiedendo una “Palestina libera dal fiume fino al mare” porta sologuerra. Chi manifesta per la pace in questo modo inconsapevolmente (alcuni consapevolmente) chiede guerra.Più in generale dobbiamo insieme riflettere su come rimodulare la proposta pannelliana della organizzazione mondiale della e delle democrazie. Non basta ripetere a pappagallo uno slogan, ancorché lungimirante; dobbiamo trovare nuovi elementi di riflessione daaggiungere per poter dare corpo e forza a nuovi organismi, a nuove alleanze, a nuova speranza. Non ho particolari proposte o innovazioni da mettere sul tavolo ma su questo dobbiamo interrogarci.L’Europa federale, lo Stato federale europeo che a mio avviso continua a essere una priorità assoluta per conquistare finalmente una politica estera e difesa comuni, politiche fiscali e di welfare comuni, politiche su ambiente ed energia comuni, politiche sull’immigrazione comuni, deve trovare un percorso che non sarà certo quello di trasformare da un giorno all’altro la UE negli Stati Uniti d’Europa. Come farlo, come innescarlo, è la sfida delle sfide e servono passi concreti da proporre, da mettere in agenda.A livello nazionale non possiamo che lavorare per creare dialogo e collaborazione tra diversi, che abbiano tuttavia ben chiaro che, pur nelle differenti provenienze e analisi, si deve scomporre un quadro politico che vede a destra come a sinistra la presenza significativa di forze nei fatti antidemocratiche, giacché sostengono apertamente chi oggi ha come obiettivo la distruzione delle democrazie liberali. Lega da una parte e 5stelle dall’altra rappresentano una sorta di esportatori del cancro della propaganda e del filoputinismo che devono essere marginalizzati, costruendo una nuova alleanza dei democratici. Dobbiamo spaccare il bipopulismo italiano in nome dell’Europa delle libertà.Serve avere contezza del fatto che non è sufficiente parlare di laicità e democrazia ma che alla base di tutto c’è lo “stato di diritto” che garantisce alle Istituzioni e ai cittadini di poter praticare concretamente democrazia e laicità.Condividere, confrontarsi, comprendere, convincerci reciprocamente, dialogare, avere il coraggio della fantasia. Questisono il mio augurio a tutti noi. ... Vedi altroVedi meno
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2 months ago

Igor Boni
Dal 2022 al 2025 e' oggi il quarto 24 agosto che ci trova in piazza insieme ai resistenti ucraini, a sostegno dell'Europa e contro l'invasione russa., sperando che arrivi presto il giorno della liberazione. Lottiamo per questo senza sosta. E continueremo a farlo con Europa Radicale Grazie a Daniele Degiorgis per le foto. ... Vedi altroVedi meno
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